Italiani nella guerra civile americana
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Indice:

guerra civile

Premessa

Al momento dell'inserimento in rete di questo articolo, non pensavo di risvegliare tanto interesse. Sono arrivate diverse segnalazioni, ringrazio in particolare PierLuigi Rossi e John M. Pellicano per i loro interessanti contributi.
Continuate a scrivere, inviando aggiunte, modifiche e indicando eventuali imprecisioni. Secondo i casi completerò le informazioni fornite e se le fonti (citate in calce ai paragrafi) si rivelassero errate, l'articolo sarà modificato come è accaduto per il paragrafo sulle Battaglie tra italiani.
Personalmente non desidero entrare in alcuna polemica rispetto al ruolo dei nostri connazionali nella storia degli Stati Uniti d'America o sulle cause della guerra civile americana, limitandomi per pura curiosità, a riportare un breve resoconto che vuole essere da stimolo per approfondire l'argomento.

Il libro sull'argomento

Col tempo, le informazioni raccolte, sono aumentate a dismisura grazie alla collaborazione di molte persone ed è stato pubblicato un libro.

Italiani nella guerra
civile americana

Emanuele Cassani
Prospettiva Editrice
184 pagine, formato: 14x21
ISBN=978-88-7418-410-1
Collana di saggistica
Genere: Storia contemporanea

Disponibile anche su
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Italiani nella guerra civile americana

"Italiani nella guerra civile americana" edito da Prospettiva Editrice, contiene numerosi dettagli che per ragioni di spazio non possono essere inseriti in questa pagina.
Include alcuni elenchi di nomi italiani arruolati tra i ranghi degli eserciti del Sud e del Nord, e per gentile concessione del "Virginia Military Institute", sono state tradotte le inedite lettere del Sergente confederato Giovan Battista Garibaldi, nato nel 1831 a Lavagna (GE), morto nel 1914 a Big Island (Virginia) e sepolto nel cimitero monumentale di Lexington.
Sono documenti unici, che narrano la guerra vista da un emigrato italiano, il sergente scrisse continuamente alla fidanzata (poi moglie) durante il conflitto armato, raccontando la vita quotidiana.

Italiani a New York nel 1860

Gli italiani parteciparono alla guerra civile americana in entrambi gli schieramenti. Entrambi si ispirarono a Garibaldi.

All'inizio della guerra civile americana, si calcola che circa 11.000 americani avevano dichiarato di essere nati in Italia.
La maggior parte erano sbarcati a New York, per congiungersi con i numerosi connazionali. Lì avevano le loro scuole e i loro giornali.

Tra gli arruolati troviamo anche: Francesco Secchi de Casale, Luigi Tinelli, Francesco Spinola, il conte Luigi Palma di Cesnola.

bandiera 39th

I volontari nell'esercito dell'Unione

Il 28 maggio 1861 si formarono almeno due unità di volontari italiani:
"Italian Legion" sulla bandiera americana avevano un fiocco tricolore e la scritta: "Vincere o morire".
"Garibaldi Guards" 39th New York Infantry Regiment che usava la bandiera italiana usata nel 1848 da Garibaldi in Lombardia e nel 1849 a Roma.

I soldati del reggimento indossavano come parte dell'uniforme, il cappello dei Bersaglieri e alcuni fucilieri erano uomini di colore, appena liberati dalla schiavitù.

Le Garibaldi Guard del 39th Infantry Regiment rimasero in servizio dal 28 maggio 1861 al 1 luglio 1865. Il reggimento fu arruolato il 27 maggio 1861 a New York sotto il comando del colonello Frederick George D'Utassy. Entrò in servizio a Washington, D. C. il 6 giugno 1861.

I nominativi degli effettivi della Compagnia A del 39 Regg.to N.Y.(Garibaldi Guards) e di tutte le altre compagnie erano anche reperibili presso il sito Web http://www.ecs.gannon.edu/-frezza/39NYSV/ggroster.html

Il reggimento lasciò New York il 28 maggio 1861, il 1 giugno arrivò a Washington, D. C. e il 13 luglio 1861, fu aggregato alla: "1st Brigade, 5th Division, Army of Northeastern Virginia" e iniziò a combattere il 21 luglio nella battaglia di First Bull Run.

Durante il servizio, il reggimento subì le seguenti perdite umane:

In totale, 9 ufficiali, 269 soldati, 278 aggregati (dei quali 1 ufficiale e 99 soldati morirono nella mani del nemico).

Il monumento in loro onore, eretto a Gettysburg nel 1902 dentro al cimitero di Ridge, riporta le seguenti iscrizioni:

39TH NEW YORK INFANTRY, (GARIBALDI GUARDS) 3D BRIG. 3D DIV. 2D CORPS.
THIS REGIMENT AT ABOUT 7 O'CLOCK P. M. JULY 2, 1863 BEING ORDERED TO SUPPORT GENERAL SICKLES' LINE CHARGED AND DROVE THE ENEMY RECAPTURING THE GUNS AND EQUIPMENT OF BATTERY 1, 5TH U. S. ARTILLERY
A STONE TABLET MARKS THE PLACE WHERE THIS INCIDENT OCCURRED.
Questo reggimento, verso le 7 del pomeriggio del 2 luglio 1863, ricevette l'ordine di dare supporto alla linea del generale Sickles incaricato di ricatturare al nemico le armi e l'equipaggiamento della prima batteria del quinto artiglieri. Una lapide marca il luogo dove questo avvenne.
THIS REGIMENT COMPOSED OF 4 COMPANIES HELD THIS POSITION JULY 2 AND 3, 1863
Questo reggimento composto da 4 compagnie, mantenne questa posizione il 2 e 3 luglio 1863.
CASUALTIES KILLED 15, WOUNDED 80, TOTAL 95
Perdite Morti 15, Feriti 80, totale 95

Disegno dal libro del 1912: "New York in the War of the Rebellion" di Frederick Phisterer.

monumento

Le battaglie delle Garibaldi Guard del 39th Infantry Regiment includono:
la prima battaglia First Bull Run del 21 luglio 1861 (2 morti, 54 dispersi), Cross Keys (10 morti, 12 dispersi), Difesa della ferrovia Harper, Gettysburg (25 morti, 70 feriti - nel monumento sono indicati 15 morti e 80 feriti, perché 10 feriti sono deceduti in seguito), Morton's Ford (3 morti, 19 feriti), Wilderness (23 morti, 90 feriti, 23 dispersi), Spottsylvania (24 morti, 74 feriti, 26 dispersi), Cold Harbor (4 morti, 3 feriti, 2 dispersi), e l'ultima battaglia Appomattox Court House il 9 aprile 1865 (6 morti, 31 feriti).

Italiani sacrificati

Purtroppo ci furono anche dei nostri connazionali, che pur essendo accorsi in aiuto all'Unione nordista, furono sacrificati da ufficiali criminali.
In particolare nel 1863 Giovanni Falaci (26 anni) e Giuseppe Rionese (20 anni), effettivi al 118o reggimento Pennsylvania, furono condannati a morte dopo una farsa di corte marziale solo per dare un esempio a chi disertava. Erano innocenti, ma il colonello comandante per istituire un macabro esempio alla truppa, ebbe la brillante idea di far arrestare a caso 5 soldati che non parlavano inglese e quindi non in grado di difendersi dalle accuse inventate, e il 29 agosto 1863 li fece fucilare.
I due italiani sbarcarono a New York nel 1863 assieme ad altri 122 volontari, dopo aver ingenuamente aderito al reclutamento di uomini per l'esercito dell'Unione organizzato dal ministro King nello stato Pontificio.
Assieme a loro, condananti a morte innocenti, ma per lo stesso motivo:
George Kuhne 22 anni di Hanover; Charles Walter 28 anni e Emil Lai, 30 anni entrambi dalla Prussia.
Segnalazione di PierLuigi Rossi, Fonte (in inglese): www.pacivilwar.com/executions.html

FONTI (in inglese):
Dati riportati nel libro: "New York in the War of the Rebellion" terza edizione, di Frederick Phisterer. Pubblicato nel 1912: Albany: J. B. Lyon Company.
ripreso dal sito Web: www.dmna.state.ny.us/historic/reghist/civil/infantry/39thInf/39thInfMain.htm
e anche: www.geocities.com/Athens/Oracle/9853/guards.html

Sugli arruolamenti di italiani per il Nord

Ai primi del 1863 venne individuata sul suolo italiano una delegazione di emissari del Governo degli Stati Uniti con l'incarico di arruolare giovani per l'esercito nordista che si scontrava con le truppe della Confederazione degli Stati d'America.
Interessanti i documenti conservati presso l'Archivio di Stato di Caserta Pref. Gab. B. 248 F. 2517, riportati da Angelo D'Ambra nel libro Il brigantaggio postunitario in Terra di Lavoro:

Ministero dell'Interno del Regno d'Italia
Torino addì 23 Giugno 1863
Si è sparsa voce che emissari americani percorrano l'Italia in cerca di reclute per l'esercito federale del Nord e adoperino inganni per adescare la gioventù e portarli a Nuova York dove poi sarebbero costretti a prendere le armi, magnificando l'esuberanza del lavoro in quelle regioni, facendo promesse di lussuosi impieghi e somministrando i mezzi necessari per il viaggio.
Importa questo Ministero di conoscere al più presto cosa vi abbia di vero in simili voci, e che nel casi si avessero a verificare arruolamenti nel modo surriferito, siano prontamente repressi a senso dell'art. 177 del Codice penale e a senso delle altre disposizioni del Codice penale medesimo se si tratta di reato di frode.
La S.V. vorrà pertanto essere cortese di fare sollecite indagini in proposito e posticiparne il risultato a questo Ministero, non mettendo ove occorra di provvedere in conformità delle precisate disposizioni penali e mettere in avvertenza gli inesperti, quando si presentano per domandare il passaporto, o in qualunque altro modo crederà migliore, inoltro le indicazioni di chi sarebbero vittime.

L'unica risposta conservata in Archivio è quella proveniente dal distretto di Nola, il più piccolo di Terra di Lavoro, risposta che forse tranquillizzò il Ministro:

Sottoprefettura del circondario di Nola
1 Luglio del 1863
Nessun emissario dell'esercito federale del nord è penetrato in questo Circondario di mio carico, né corre alcuna voce di reclutazione sotto qualsiasi forma o pretesto, né si è rilasciato alcun passaporto per Nuova York. Ho disposto intanto la debita vigilanza nel caso che si dovessero avverare simili tentativi e non mancherò impedirli ne modi legali e con le debite insinuazioni per disingannare i delusi. Riscontro con la riverita nota al margine.
Il sottoprefetto Pino

FONTE: per gentile segnalazione di Angelo D'Ambra

I volontari nell'esercito confederato

"Garibaldi Guards - Italian battalion Louisiana Militia" nel 1862 diventò "Sesto Reggimento European Brigade"
Combattevano sotto alla bandiera italiana con il motto: Vincere o morire.
Furono impegnati in varie battaglie, tra le quali: First Bull Run, Cross Keys, North Anna, Bristoe Station, Po River, Mine Run, Spotsylvania, Wilderness, Cold Harbor, Strawberry Plain, Petersburg.

In questa pagina: www.ustica.org/genealogy/italian_brigade.htm potete trovare la lista completa degli italiani arruolati nel "Sixth Regiment European Brigade (Italian Guards Battalion), Militia" confederato.

PierLuigi Rossi ci ha gentilmente riassunto la loro storia:

La maggior parte dei combattenti italiani nell'esercito confederato erano ex soldati borbonici, reclutati con il benestare del governo Piemontese che cercava una soluzione al problema del considerevole numero dei prigionieri di guerra.
Riguardo allo stato della Luisiana, furono reclutati nel 6 reggimento delle brigate Europee: il battaglione "Italian guards" ed il 5o reggimento, "Cazadores Esp." di cui faceva parte la "Garibaldi Legion" inoltre il 10rg.to fanteria della Luisiana, di cui la Compagnia I era esclusivamente composta di ex soldati borbonici e la compagnia F del 22rg.to fanteria.
Inoltre vi era presenza di soldati italiani in quasi tutti i 30 reggimenti della Luisiana.

Nel dicembre 1860 e nei primi mesi del 1861, le navi "Elisabetta" Olyphant- Utile - Charles & Jane - Washington - e Franklin iniziarono il trasporto dei prigionieri borbonici a New Orleans.
Giunti a destinazione, furono assegnati a diverse unità militari confederate dello stato della Luisiana, poi dal giugno 1861 furono create 3 brigate europee, tra cui il 6o reggimento "Guardia italiana" (Italian guards) circa 300 uomini e il 5o reggimento "Cazadores Esp." tra cui il battaglione "Garibaldi Legion" di circa 300 uomini. Il nome di Garibaldi fu eliminato in seguito a delle proteste, e il battaglione fu rinominato "Legione Italiana".
La maggior parte dei soldati ex borbonici, pur essendo stati costretti a una guerra non loro, rimasero a combattere e si distinsero in varie campagne, sino alla resa del Generale Lee. In seguito, venne riconosciuto ad alcuni un comportamento esemplare, ad esempio sono conservate presso il Virginia Military Institute numerose lettere del Sergente John Garibaldi, compagnia C. 27o reggimento della Virginia, brigata Stonewall, che visse fino al 1914 e fu seppellito nel cimitero di Lexington, assieme al Generale Lee e al generale Jackson, due eroi degli stati del Sud.

Battaglie tra italiani

NOTA: In origine, quest'ultimo paragrafo era diverso. Leggete i motivi delle modifiche

PierLuigi Rossi (che rende disponibile lo stato di servizio completo del 10 Luisiana) ha gentilmente riassunto:
Il primo incontro tra il 39 N.Y. Volunteers e gli Italo-confederati fu alla battaglia di Winchester nel settembre 1862.
Il 10 Luisiana al comando del Generale Stonewall Jackson li mise in rotta verso Harpers ferry, sotto attacco si arresero al comando del Maggiore Hildebrandt, distrussero le loro armi e marciarono verso Annapolis in disgrazia.
Furono chiamati "I vigliacchi di Harpers ferry" e inviati a Camp Douglas - Chicago nel settembre 1862. Furono liberati per uno scambio di prigionieri nel dicembre 1862.
Secondo il diario del soldato Pisani Sisto Compagnia I - 10 Luisiana, i confederati avevano chiamato la Compagnia A del 39 N.Y. "home made yankees" (Yankee caserecci).

Bibliografia

Libri in inglese:
Conquer or Die: The Thirty-Ninth New York Volunteer Infantry, Garibaldi Guard. John M. Pellicano. Prima edizione 1996.
Soldiers memorial Company I, 39th regt. New York volunteers.
Washington, D. C.: C. G. Case, R. G. Walrad & B. C. Baker, c1863. ilIus. broadside. "Lith of Sarony, Major & Knapp, New York"
The Garibaldi guard, by George Edwin Waring, Jr. (1833-1898). In The first book of the Authors club, liber scriptorum (1893).

Siti Web in inglese:
Garibaldi Guard Home Page: www.ecs.gannon.edu/~frezza/39NYSV/ (non più on-line)
The Civil War Society's "Encyclopedia of the Civil War" www.civilwarhome.com/italian.htm

Rievocazioni

Un gruppo di rievocatori e tiratori ad avancarica si sono trovati nel gruppo "14mo Louisiana" per ricercare e ricostruire la Guerra Civile Americana (1861-65), che non ha avuto direttamente a che fare con la storia europea ma che, di fatto, ha visto coinvolti anche uomini e donne nostri connazionali emigrati.
Hanno scelto il reggimento della Louisiana proprio perché in questo stato era fortissima la presenza di immigrati partiti per il "nuovo mondo" fiduciosi di ricominciare da capo in una terra ricca di speranze e opportunità.
Visitate il sito Web: 14mo Louisiana

Emanuele Cassani    
Emanuele Cassani
14mo Louisiana