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3. Frodi e favole
Tempi sempre più duri per i lunacomplottisti*
di Paolo Attivissimo

Cinquanta centimetri per pixel, da cinquanta chilometri di distanza. Questa è la risoluzione delle prime immagini dei siti d'allunaggio scattate dalla sonda automatica Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) nella sua orbita bassa definitiva, appunto a 50 chilometri d'altezza sopra il suolo lunare. A questa risoluzione si possono distinguere chiaramente le zampe della base del modulo lunare dell'Apollo 17, le tracce delle impronte degli astronauti e persino la bandiera.


Credit: NASA/GSFC/Arizona State University.


Credit: NASA/GSFC/Arizona State University.


Credit: NASA/GSFC/Arizona State University.

Ci sono domande, cari lunacomplottisti? A questo punto, faccio io a loro 11 domande.
Siete sostenitori delle teorie di messinscena lunare?
Allora saprete sicuramente fornire risposte tecnicamente documentate alle seguenti domande senza cadere in contraddizione.

1. Quali e quante missioni sarebbero state falsificate, di preciso?
Furono falsificate tutte quelle lunari? Soltanto la prima (Apollo 11)?
O addirittura tutte le missioni spaziali precedenti? E quelle sovietiche? Attenti: qualunque cosa rispondiate, vi mettete nei guai da soli.
Se dite che furono falsificate tutte le missioni, comprese quelle prima dello sbarco, allora la portata della messinscena diventa ridicolmente enorme e il materiale filmato e i reperti che sarebbe stato necessario falsificare crescono a dismisura, insieme al numero degli addetti ai lavori perfettamente omertosi da oltre quarant'anni.
Se dite che soltanto le missioni con sbarco sulla Luna (dalla 11 in poi) furono falsificate, allora accettate che quelle senza sbarco furono autentiche, giusto? Ma allora accettate come vere le immagini di quelle missioni. Che però sbugiardano le vostre asserzioni sulle fotografie, come mancano le stelle, la pellicola si squaglia o si vela nello spazio e le ombre sono troppo chiare, e l'idea che fosse tecnologicamente impossibile raggiungere la Luna e che le radiazioni dello spazio profondo avrebbero ucciso gli astronauti, perché le missioni Apollo 8 e 10 furono anch'esse lunari: lasciarono l'orbita terrestre, attraversarono le fasce di Van Allen e circumnavigarono la Luna.
Se dite che fu falsificata soltanto l'Apollo 11, allora dovrete spiegate perché sarebbe stato necessario falsificarla quando la prima missione secondo voi autentica, l'Apollo 12, avvenne soltanto quattro mesi più tardi. E se le missioni successive sono secondo voi autentiche, allora le foto di queste missioni sono utilizzabili come termine di paragone per sbugiardare le teorie lunacomplottiste riguardanti le fotografie.

2. Qual è la vostra versione dei fatti, in dettaglio? Riuscite a darne una coerente?
In quarant'anni, nessun lunacomplottista c'è riuscito. Tutti quelli che ci hanno provato si sono incagliati nelle contraddizioni della propria versione o si sono lanciati in ipotesi prive di qualunque supporto tecnico o documentale. L'unica versione dei fatti coerente e documentata è quella storica: sulla Luna ci siamo andati. Sei volte.
Non provate a ribattere che vi basta dimostrare che la versione "ufficiale" è falsa: non solo non siete riusciti neanche a far questo presentando almeno una prova inoppugnabile in quarant'anni, ma i vostri scritti sono pieni di versioni alternative, per cui non è vero che vi limitate ad asserire la falsità delle missioni lunari. Allora abbiate il coraggio di assemblare le vostre versioni alternative e presentarle in un quadro completo. Così vediamo se il quadro è coerente o è una crosta.

3. Le foto lunari sono state ritoccate o no?
Aldrin
Per esempio, nella famosa foto di Aldrin con la bandiera, mostrata qui accanto, la bandiera è stata aggiunta? Qualunque risposta vi porta alla contraddizione rispetto alle vostre tesi di complotto.
Se dite che le foto furono fatte in studio, allora non si capisce perché ci sarebbe stato bisogno di ritoccarle: sarebbe bastato rifarle. Se dite che le foto furono ritoccate, allora questo implica che sono autentiche, ossia fatte sulla Luna, altrimenti sarebbe stato sufficiente rifarle.
E se le foto furono fatte in studio, come mai non pensarono di farne un po' anche ad Armstrong, visto che tutto sommato era il personaggio più storico, essendo il primo uomo sulla Luna, e invece le foto mostrano praticamente tutte Buzz Aldrin?

4. Come ha fatto la NASA a mantenere il segreto perfetto per tutti questi anni?
Diamine, non ci riesce la Mafia, volete che ci riescano gli americani? Per quarant'anni?

5. Come mai, in tutti questi anni, nessuno dei cinquecentomila dipendenti della Boeing, della Grumman e delle altre società coinvolte (subappaltatrici comprese) si è mai fatto avanti per denunciare la truffa, per dire "guardate che questo veicolo è finto, non funziona e se va sulla Luna si sfracellerà"?
I veicoli usati per le missioni furono progettati e fabbricati da società commerciali, nelle quali notoriamente la segretezza non è mai perfetta. Diteci come mai non c'è stata nessuna confessione in punto di morte, quando non c'era più nulla da perdere.
Se invece dite che avrebbero costruito dei veicoli perfettamente funzionanti, fino all'ultimo bullone, spiegate perché a quel punto non li avrebbero usati.

6. Perché sospettate la messinscena da parte statunitense, mentre non sollevate alcuna obiezione sulle missioni lunari sovietiche, che non portarono cosmonauti ma comunque andarono sulla Luna e ne riportarono campioni di roccia?
Oltretutto il regime sovietico aveva una lunga tradizione di segretezza e disinformazione. Anzi, sappiamo oggi che il tentativo sovietico di andare sulla Luna ci fu (il progetto N-1), ma fu tenuto segreto per anni quando fallì.

7. Perché i sovietici, che pure avevano un sistema di spionaggio sofisticatissimo, non si accorsero della messinscena e non la denunciarono al mondo?
Ne avrebbero avuto tutti i motivi. Far fare una figuraccia ai rivali capitalisti degenerati sarebbe stata un'occasione ghiottissima. Eppure rimasero zitti. Come mai?
Una delle risposte preferite dei lunacomplottisti a questa domanda è "perché avevano anche loro i loro scheletri nell'armadio". Dicono che prima del famoso primo uomo nello spazio (Yuri Gagarin) ci furono altre missioni che fallirono. Gagarin sarebbe stato semplicemente il primo a tornare vivo. A parte il fatto che usare un'ipotesi di complotto per giustificarne un'altra non è il massimo del rigore scientifico (non ci sono conferme autorevoli di queste missioni pre-Gagarin), durante la Guerra Fredda gli USA non si fecero scrupolo di denunciare le falsità della propaganda sovietica e viceversa, per cui sembra un tantinello ridicolo e implausibile che si siano fatti questa reciproca cortesia di stare zitti soltanto per i voli spaziali, così carichi di prestigio politico.

8. Quante foto e quante ore di ripresa cinematografica e diretta TV sarebbe stato necessario falsificare?
Soltanto le foto scattate sulla Luna sono oltre 6500. E tenete presente che sarebbe stato necessario creare tutto questo materiale senza incoerenze o contraddizioni.

9. Come sarebbe stato possibile, con la tecnologia degli effetti speciali degli anni Sessanta, impedire che la troupe e le attrezzature di scena fossero riflesse nelle visiere a specchio degli astronauti?

Spiegate quale tecnica di ripresa avrebbe permesso questo risultato. Tenete presente che spesso le visiere non mostrano semplicemente il cielo nero, ma riflettono i dettagli del terreno e degli strumenti circostanti, come nell'immagine qui accanto dell'Apollo 12 (AS12-49-7278).
L'unico modo plausibile per "nascondere" la troupe sarebbe non averla: usare soltanto la fotocamera, cinepresa o telecamera mostrate nelle immagini, impugnata dall'altro astronauta o montata su un supporto. Ma questo significa rinunciare a qualunque supporto tecnico o effetto realizzabile da una troupe e da apparati di ripresa più sofisticati e quindi rende ancora più complicata la messinscena.
Per esempio, il "cameraman" dovrebbe lavorare vestito da astronauta e il set dovrebbe essere perfetto (anche la "quarta parete", quella dietro il punto di ripresa, dovrebbe simulare il suolo lunare). Per non parlare della necessità di lavorare nel vuoto per ottenere il moto parabolico della polvere scalciata dagli astronauti.

10. Il video della ripartenza del modulo lunare dell'Apollo 17 dalla superficie della Luna, ripreso dalla telecamera automatica, mostra chiaramente che non c'è aria, perché polvere e frammenti vengono proiettati secondo linee rette invece di formare sbuffi o volute. Come sarebbe stato possibile ricreare un effetto del genere in studio, negli anni Sessanta?

11. Come sarebbe stato possibile, con la tecnologia cinematografica di quegli anni, creare l'effetto della polvere scalciata dagli astronauti e sollevata dal Rover, che ricade parabolicamente al suolo senza formare volute?
È un effetto che si può ottenere soltanto nel vuoto. Date una descrizione tecnica di come sarebbe stato ottenuto quest'effetto senza andare sulla Luna.
È anche così che si contrasta il rigurgito di scemenze che propinano certi programmi televisivi.
La serie di foto completa è disponibile qui.

*L'articolo è stato pubblicato sul blog Il Disinformatico, gestito dall'autore, giornalista informatico e cacciatore di bufale. Autorizzazione dell'autore.

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