Io sono un Manager
di Filippo Cangialosi

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Il libro "Io sono un Manager" di Filippo Cangialosi (EuroPass Editore, ISBN 978-88-89354-10-0, € 15,00, www.iosonounmanager.it) arriva sul mercato in maniera dirompente per raccontare la storia del giovane ingegnere Carlo Maiori che appena laureato sogna di "entrare nel mondo del lavoro" e diventare un manager internazionale, sempre in giro per il mondo per incontrare colleghi, clienti, fornitori e consumatori per capirne le esigenze ed offrirgli degli strepitosi prodotti che gli cambieranno la vita.

Per diventare un vero manager Carlo rinuncerà alla sua vita privata, al suo modo di pensare e di comportarsi per accettare pienamente i principi aziendali.

La Compagnia multinazionale emerge come un modo del lavoro "perfetto" dove nulla è lasciato al caso, dove tutto è stato pensato ed organizzato al meglio per il benessere del lavoratore; per soddisfare i consumatori e per fare profitti. A volte, però, questo mondo diventa "esageratamente perfetto" e le migliori risorse umane sono impegnate in attività completamente inutili nella ricerca spasmodica della perfezione: si seguono tutte le teorie manageriali alla moda, si cerca di comprendere i bisogni del consumatore fino all'inverosimile; i rapporti umani tra i colleghi sono regolati da apposite procedure, però se serve ci si attacca all'arma bianca; lo sviluppo dei prodotti passa dalla ricerca scientifica più accurata, anche se spesso più che al prodotto si pensa al rumore che il tappo deve fare alla sua apertura per evocare sentimenti piacevoli nel consumatore.

Sullo sfondo, una sarabanda di situazioni e di personaggi minori, tutti manager di una grande multinazionale che si impegnano per il successo dell'azienda e per inventare nuovi prodotti.

Fabio rappresenta "tutti" i capi che indirizzano, guidano e coordinano dei giovani subordinati. Giuseppe e Riccardo sono dei giovani tecnici che in una multinazionale si atteggiano a manager di grande esperienza. Patrizia e Sabrina sono le segretarie aziendali che "accudiscono" nell'ombra i loro capi. Gianni Mantuso è il manager brillante che "finge" di credere ciecamente nei principi aziendali. Scoffanti è il manager convinto che per seguire i principi della Compagnia ha spento il cervello. Davide Bussotto é il manager "segato" che non farà mai carriera anche se crede nei principi della Compagnia. E sopra tutti, c'è Mr. Grunner unico top manager della Compagnia: luce e modello per tutti gli altri. Mr. Grunner è il Vicepresidente mondiale del Reparto Ricerca e Sviluppo, colui che è pagato dalla Compagnia per pensare, ma che per prendere delle decisioni importanti si fa consigliare dalla moglie. Sono questi alcuni dei personaggi-manager che Filippo Cangialosi tratteggia con lo stile accelerato delle comiche, non trascurando i colpi di scena.

Nel libro ci sono tre storie: quella della Compagnia, senza tempo si ripete allo stesso modo nei decenni; quella di un manager, può durare qualche mese o qualche decennio; quella di un prodotto, che può essere più lunga o più breve della storia di un manager, ma anch'essa si ripete ciclicamente sempre uguale.

Trasversalmente ci sono i capitoli del libro che raccontano la "vita" della Compagnia, del manager e del progetto: l'ufficio, i viaggi di lavoro, l'abito, l'incarico, la pubblicità, ecc.

L'Autore ben conosce il mondo delle grandi Compagnie multinazionali per averne fatto parte e per averlo frequentato come consulente. La satira a volte pungente è però sempre benevola e di grande ammirazione, perché quel mondo manageriale, quel mondo di "esperti" globettrotter sempre in viaggio di lavoro, quel mondo ben organizzato, quel mondo che "crede" in quello che fa piace veramente all'autore.

Questo libro è per tutti coloro che non sono dei manager e vorrebbero diventarlo; è per tutti coloro che sono dei manager e vogliono prendere coscienza di sé. Questo libro è soprattutto per coloro che vogliono sapere chi è il "manager". Gli addetti ai lavori, i veri manager si riconosceranno nelle situazioni descritte e come in un film potranno rivedere la loro vita quotidiana, fermandosi magari a riflettere sul loro ruolo e sul loro impegno. Un piccolo contributo alla formazione dei manager.