Ero dunque giunto ad una deriva del pensiero?
Non riuscivo a capirlo, e a dire la verità non mi interessava. Non curavo più la forma, puntando dritto alla sostanza (o quella che io credevo tale).
Cominciai ad esecrare lo stile di vita che fino a quel momento avevo condotto egregiamente. Pensai di svecchiarmi tuffandomi nel vecchio: da qui il fascino per la polvere. Ero e sono tuttora allergico agli escrementi dell'acaro, ma tuttavia frequentavo solo acari. Acari sul soffitto, acari sul mio cuscino, insomma acari ovunque.
Poiché soffrivo molto, a contatto con queste pessime creature,cominciai a sterilizzare gli ambienti che frequentavo. Presi a girare di notte con una grande aspirapolvere cangiante, per aspirare quelle infime creature. Purtroppo la macchina aveva un difetto al filtro, e lappava insieme agli acari tutte le decorazioni natalizie, che esornavano il campo visivo dei passanti. Inizialmente trasalii, pensando alla conseguenza del danno, ma neanche due minuti e ci presi gusto. Solitamente non ho mai provato piacere nello sfasciare qualcosa, ma non so perché, questa nuova attività notturna prese a divertirmi.
Misi in piedi, nel giro di una settimana, una squadra di galoppini, che svolgevano mansioni varie: corsieri, vetturini etc., perfettamente autonomi.
Neanche un mese ed ero ricco. Avevo lanciato una moda.
Ora tutti volevano distruggere le decorazioni, e non dico cosa avrebbero fatto a Babbo Natale se solo lo avessero incontrato. Addirittura un giorno, bevendo acqua e zucchero per via Frattina vidi che un commerciante, decorava la sua insegna e la sua soglia con addobbi fatiscenti: avevo inventato un prodotto. Cominciarono ad arrivarmi a casa sostanziose buste di diritti d'autore, e venni invitato a diversi convegni noiosi.

Ricordo che una volta, durante uno di quei lentissimi sproloqui, mi alzai e rivolto alla platea cominciai ad inveire contro i cappelli. Asserii che la colpa delle idiozie delle masse, era da ricercare in quei cerchi che cingevano il cervello impedendogli di ragionare. Subito, vista la stima che riscuotevo in quel posto, fui applaudito, e il più grande produttori di cappelli d'Italia, tale Mr.Scoppola, cacciato a suon di fischi dall'aula. Addirittura qualcuno mi propose come presidente di non so quale associazione, ma rifiutai. Li avevo in pugno, qualsiasi cosa dicevo diventava da lì a poco, una prodigiosa legge economica, sociale, psicologica, ecologica, progressista ma conservatrice, rivoluzionaria ma reazionaria, storica.

Un giorno preso da uno scatto di ira, bruciai la mia azienda e morii soffocato nel mio ufficio. Tredici aspiranti impresari in cerca di successo, mi imitarono. Sette di loro morirono.


Data invio: