Odio et Amo
di Pablo Xon

NOTA: questo racconto usa un linguaggio volgare

 

Affanculo io e quella stronza di Elisabetta.
Io, perché ancora non l'ho sbattuta fuori dall'ufficio; lei, perché non sa fare un cazzo. Ogni volta devo ripetere le stesse cose. Deve avere qualche guida, tipo «I più schifosi alberghi di ogni città». Non è possibile, così a caso, beccare ogni volta il peggior cesso del posto; ci deve essere un qualche progetto dietro, una volontà!
Sulle scale si rischia il tetano solo a sfiorare la ringhiera, mi sembra proprio una discarica per i tossici all'ultimo stadio. Qua m'è toccato dormire per colpa di quella stronza incapace! Con quei due, saranno stati negri, sicuramente lo erano, che han tenuto la loro musica di merda a tutto volume fino alle tre.
E questa dovrebbe essere una sala ristorante! È già un miracolo che non ci sia qualche bestia morta sul pavimento. I muri hanno più macchie di muffa che quadri, senti che odore di marcio! Guarda questa vecchia idiota di cameriera come ha messo le posate!! Ma dove è cresciuta?! Mi rimane sullo stomaco la colazione se trovo le posate messe male, col cazzo che le lascio una mancia, a 'sta vecchia!
M'è passata la fame, meglio che esca di qui prima di sputare in faccia a qualcuno. Devo cercare la fermata degli autobus, in questa zona probabilmente i taxi neanche ci vengono. Quella stronza testa di cazzo, ma si può trovare un posto così schifoso?!?
Ecco l'autobus, mi siedo qua in fondo. Cazzo s'è dimenticata di darmi qualche biglietto! Giuro che quando torno in ufficio la sbatto fuori, cristo! Ora non ho voglia di scendere, comincia a essere tardi.
Ma dimmi tu! Guarda quella vecchia in bicicletta. Che fai, stufa di vivere? Ti capisco, con quella faccia! Tutti questi vecchi in giro, ma perché non se ne stanno nei loro ospizi? A girare così fanno svalutare la città. Dovrebbe esserci una legge che glielo vieta. A loro, ai barboni e magari anche a 'sti cazzo di extracomunitari che stan sempre lì fermi lungo le strade, con le loro puttane. Una bella legge chiara e semplice: gente di merda, è vietato girare per le strade. Chiudetevi in casa e oscurate pure le finestre, che per caso qualche persona per bene non getti dentro un'occhiata, passando! Solo a vedervi rovinate le giornate, a noi persone oneste che lavorano!
E quella che roba è? Non ci credo, non può essere un uomo! Con cosa è vestito?
Sacchi della spazzatura. Almeno questo dichiara chi è: pronto a finire in discarica, appena arriva l'inverno!
Cazzo ci fanno in giro a quest'ora delle ragazzine? A scuola dovrebbero essere, non qua a cercar negri per farsi fottere! Poi si incasinano tutte le razze, e magari son pure islamici! Prima vi mettono incinte, perché neanche sanno che esistono gli anticoncezionali, poi vi fan saltare in aria mentre preparano una delle loro bombe da kamikaze! E nel frattempo mettono in giro un po' di AIDS e altre merde. Sbatterli fuori, bisogna! Fuori!!
Come? Il biglietto? No, non ce l'ho, mi è caduto sotto il sedile davanti, lì è tutto sporco e, vede, ora sto andando come ospite principale di un importante convegno: non volevo inzaccherarmi. Lei mi capisce, vero? Sì, lo so che il biglietto bisogna presentarlo, certo! Ma cosa dovevo fare? In fondo non è colpa mia se il bus è così sporco, non crede? Cosa? Trentacinque euro?! Ma sta scherzando? Non può semplicemente farmi un altro biglietto? Perché scendere? Le ho detto che sono atteso ad un'importante conferenza, sono il principale oratore! Come sarebbe a dire «i vigili»? Perché? Non ho detto che non pago! Ah, prenda qua!!
Schifoso d'un figlio di puttana d'una madre troia!! Andasse a fanculo lui, i suoi vigili, e tutte 'ste aziende municipalizzate del cazzo! Ladri stronzi! Viene a rompere i coglioni a me, per il biglietto, ma se gli salgon su i negri mica c'ha il coraggio, di andare a chiederglielo! Testa di cazzo! Ormai dovrei essere arrivato, potrei chiedere a quella vecchia orrenda con la pelliccia in tinta coi capelli da topo, ma mi vien la nausea a sentire il profumo che porta. A quei ragazzetti? Saranno punk, magari pure drogati. No, meglio scendere qui e chiedere in quel bar. Dove? Sì, capito, avanti duecento metri e poi a destra, grazie.
Brutta stronza, mica serve fare quella faccia se uno ti chiede un'indicazione. Che cazzo devo prendere un caffè solo per sapere dov'è una strada? Tu e quel tuo bar unto!
Ecco le insegne della fiera, finalmente ci sono! Ma guarda che schifo di cartellone han messo, l'avevo detto a quell'idiota di Franco che non volevo più vedermi in quella vecchia foto! Quelle nuove son molto migliori, i capelli bianchi mi danno l'aria più saggia. Lì sembra che siano gialli, tanto la foto è sovraesposta! Lui e le sue teorie del cazzo sull'alone mistico! Buongiorno, sì, sono arrivato. Tutto bene, grazie. Un buon viaggio e un ottimo pernottamento nella vostra bella città, certo! Tra quant'è la mia entrata? Bene, passo un attimo a rinfrescarmi e sono pronto.
Caro testina spennata di cazzo, sarò pronto quando mi farà comodo, caro mentecatto! E finché continui a lavorare per me per tre soldi col cazzo che ti darò retta!
Guarda che cessi che hanno qui! Con tutti i soldi che si fan pagare per affittare un salone, ci credo che possono permetterseli! Vediamo di lasciare un ricordino alle signore delle pulizie, che almeno se lo guadagnino il loro stipendio da fame! Che poi saranno pure straniere, qua a farsi pagare due euro e fregare il lavoro ai nostri!! D'altronde loro possono accontentarsi di quegli stipendi: mica hanno le nostre spese! Di sicuro non li spendono per lavarsi.
Ora dovrebbe toccare a me, senti come mi acclamano, quei falliti! Tutti là a sbavare per le solite quattro banalità, pronti a pagare come oro ogni perla di saggezza... del cazzo! Loro e le loro tristi vite squallide, incapaci di trovare da sé un senso alla loro miseria.
Ma entriamo, guadagnamoci la giornata, che se continua così quest'anno arriviamo alla milionata:
«Vi do il benvenuto! Il benvenuto alla grande conferenza annuale della chiesa dell'immenso amore! Il benvenuto in un domani migliore! E ricordate: io vi amo!! vi amo tutti! E voi? Voi vi amate?»

© Pablo Xon
Data invio: 02/02/2006
Inviate il vostro commento
Indietro
Biblioteca