Mi è sempre passato per la testa un solo pensiero, ossia che la vita è come una lunga passeggiata che prima o poi avrà fine. Durante questo viaggio, si cresce, si matura, si cambia, si comprende il vero senso della parola "sofferenza", tutti siamo destinati allo stesso lungo viaggio, benché le mete siano differenti, spesso si tende a sbagliare strada a soffrire e spendere lacrime per qualcuno che
forse non ha per te alcun interesse.
Naturalmente le cose potrebbero andare diversamente se si possiede la capacità di reagire e di essere maturi.
L'ingiustizia del mio destino, e devo ammettere che non sono più la stessa persona di tre anni fa, ha cambiato radicalmente la mia vita, la mia esistenza, il mio modo di vivere.
Ho visto tante così nella mia vita eppure lo so, tanta gente vede molte cose durante la sua vita terrena.
Ho imparato molto durante il mio cammino, durante la mia lotta contro il destino combattendo contro la vita annegata nella sofferenza, con le mie forze, con le mie parole, ho asciugato da sola le lacrime trasparenti sul mio viso, poiché data la mia solitudine ho imparato a difendermi con tutte le armi a disposizione, benché la mia arma preferita sia stata non utilizzare armi.
Potrei essere forse la persona meno adatta per dire certe cose ma ho provato sulla mia pelle tali cicatrici.
Il mio odiato destino ha coinvolto tutto della mia vita ed è riuscito a togliermi l'unica cosa in cui credevo sul serio: l'amore.
Tutti sostenevano che lui, non era la persona giusta per me, ma ci volevo capirlo da sola, è ingiusto! Non credo di aver fatto qualcosa di male per meritarmi tanta scorrettezza vagante nell'ombra.
Capii in tempo però che non dovevo demoralizzarmi, dovevo far fruttare ciò che avevo appreso durante quegli anni.
La mia era solo una piccola paura, che bruscamente si tramutò in realtà, avevo il timore di essere seppellita viva, inquietante , sì!Benché io sapessi di non essere proprio così sfortunata andai avanti senza razionalità.
Era il trenta ottobre, mi stavo dirigendo alla famosa festa di halloween, del tutto ignara di ciò che sarebbe accaduto.
Serena ma ansiosa di arrivare persi la borsetta durante la corsa, intenta a raggiungere Lara, la mia migliore amica.Due mani mi afferrarono, mi sentii stritolare, mi sentii perdere il fiato, la paura avvolgendomi provocò un pianto che in fondo era lecito e "normale".
Svenni, ricordo bene, quando mi svegliai, ero al centro di un campo da golf, era notte, non c'era anima viva. Davanti a me, vidi due uomini, quarantenni credo, iniziarono a spogliarmi lentamente. "assaporandomi" liberamente fecero di me ciò che in tutta libertà avrebbero voluto fare fin dall'inizio. Dopo di che, buio, non riuscivo a vedere, ebbi paura che stessero per uccidermi, mi coprirono con una coperta per non vedere il mio viso durante l'assassinio, ero sicura che i miei giorni stavano per terminare in quel preciso istante, poi qualcuno mi iniettò qualcosa, non so di preciso, però mi addormentai.
Mi risvegliai dentro una bara, cominciai a gridare più forte che potessi, urlavo, e continuavo ad urlare ma nessuno mi sentiva, finché in un secondo momento qualcuno mi tirò fuori da quella terribile bara di legno, quando uscii del tutto l'individuo che mi aveva salvato sparì, non vidi neppure il suo viso, eppure mi sarebbe piaciuto incontrare il mio "salvatore".
Uscita dall'incubo vidi mia madre, il primo impulso fu quello di abbracciarla e guardandola negli occhi iniziai a piangere, non riuscii più a tornare come prima, uno spirito libero, una ragazza serena,
felice, sincera ma soprattutto vogliosa di vivere.
Dopo alcuni anni, scoprii che mio padre morì così, il suo fratellastro per immaturità, invidia e gelosia lo seppellì senza alcuna pietà, un gesto ignoto, senza senso, senza che qualcuno fosse in grado di comprendere l'ignaro motivo.
Ricordo quell'incubo ogni giorno, rivivendolo nei sogni inquieti della notte, tormentosi e indesiderabili di potersi ripetere. Paura, ho tanta paura e benché ciò sia oramai archiviato nel mio inconscio voglio assaporare solo i dolci della vita e non ciò che per anni mi ha fatto male.


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