Dunque: il gioco del calcio é un gioco che si svolge in un campo rettangolare diviso in due da una riga bianca, con altre quattro righe intorno ai lati che servono a far capire anche a chi è lontano che il campo é effettivamente rettangolare.
Al centro di ciascuno dei due lati più piccoli del campo, viene piazzata una specie di grossa porta o meglio soltanto la cornice, coperta sia dietro che nella parte sopra con qualcosa di molto simile a una rete per pescatori. Sembra un'idea in effetti un po' bizzarra, ma se ci si pensa bene permette di risparmiare un sacco sul legname.
Presso ognuna delle due porte c'é sempre un uomo, robusto, che per tutta la durata del gioco non se ne va mai di lì. Probabilmente per evitare che nessuno si porti via le reti. O forse per sorvegliare le cornici.
In ogni caso si tratta di un gioco per malfidati e per gente piuttosto attaccata ai soldi, perché sebbene a giocare siano in parecchi, la palla a disposizione dentro il campo é sempre una sola. Per questo tutti cercano di impadronirsene in ogni modo.
Fatto sta che la palla, in campo, viene sballottata in lungo e in largo senza tregua, e chi ha la fortuna di trovarsela tra i piedi, cerca di dargli i calci solamente lui. Ovviamente la cosa porta a un certo contrasto fra tutti quanti, e chi perde la palla cerca di passarla almeno a chi dice lui. Possibilmente a qualcuno che gli sta simpatico o meno antipatico, a volte a costo di farsi male o di cadere.
Quando si riesce a organizzarsi, per evitare zuffe esagerate, le simpatie e le antipatie vengono definite "prima" di giocare, facendo indossare a tutti i simpatici una maglietta di un colore e agli antipatici una maglietta di un altro (anche se non credo che faccia piacere a nessun antipatico, il fatto di essere così chiaramente segnalato).
Durante il gioco, mentre nel campo la palla rotola e saltella in ogni dove, tanta è la rabbia di non riuscire a tenerla ferma, che spesso i giocatori più jellati o più permalosi si abbandonano a scene di disperazione esagerata, buttandosi per terra e lamentandosi in maniera imbarazzante. I più aggressivi e i più violenti, invece, cominciano a tirare le magliette a chi riesce a prendergli il pallone.
È a questo punto che interviene un tipo col fischietto (probabilmente il proprietario del pallone), che con gesti bruschi fa smettere all'istante ogni gazzarra e poi dà la palla a chi sta bene a lui.
Talvolta, nella confusione, la palla va a finire dentro una porta e lì viene fermata dalla rete; allora quelli con la maglietta di un colore cominciano a saltare come matti, mentre tutti gli altri diventano ingrugnati e silenziosi.
Questo in effetti e un po' difficile a spiegarsi, ma credo che quelli che hanno mandato la palla nella porta siano contenti perché non devono andare a prenderla chissà dove, mentre gli altri invece sono dispiaciuti per il fatto di non vederli correre in mezzo alla strada.
Il gioco é diviso in due tempi dal proprietario della palla e del fischietto.
La prima volta s'interrompe quando fischia per controllare che il pallone non sia rovinato in nessun modo (ed è un controllo che dura per parecchi minuti).
La seconda volta s'interrompe e si conclude quando quello si é stufato e vuole andare a casa.
È regola mugugnare molto ed essere scontenti, ma fatto sta che pur di non dover comprare una palla nuova, tutti quanti rinunciano a proseguire il gioco e vanno a cambiarsi. Compresi i due tipi robusti che stavano di guardia a porte e reti, probabilmente per controllare di persona che nessuno rimanga nascosto negli spogliatoi.
Questo perché purtroppo c'è sempre qualche furbo senza spirito sportivo, che quando si chiude tutto e non c'è più la sorveglianza attenta, ne approfitta subito per fregarsi qualche cosa.


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