P... è un paese pieno di sole, abbracciato da un mare sempre azzurro e disposto ad arco sulla costa, un paese in cui le tradizioni sono profondamente radicate.
Fin da tempo immemorabile è stato un centro marinaro e peschereccio, come dimostrano le barche colorate tirate in secca e le reti stese ad asciugare sulle banchine del lungomare.
Le case sono state erette come la cavea di un teatro greco, intorno al porticciolo, l'una accanto all'altra.
Maria A. vive a P...da cinque anni. Qui è nata e qui si sente più vicina a se stessa.Maria non ha mai confessato a nessuno il motivo del suo trasferimento dalla città piena di vita, ad un paese che poteva apparire monotono, però aveva bisogno di ricominciare a credere nella magia della vita e di ritrovare il suo giusto equilibrio.Per questo aveva rinunciato ad essere un docente universitario e aveva accettato una cattedra di latino e greco nel liceo classico del paese, che l'amministrazione comunale teneva attivo con orgoglio.Ora è una semplice professoressa, apprezzata e temuta dai suoi allievi,chiamata "killer"per la severità e la rigorosa metodicità. Il suo aspetto nel complesso è piacevole nei talleurs scuri, non proprio quello della trentenne: i lunghi capelli biondi mettono in risalto i grandi occhi nocciola e le labbra truccati nelle tonalità "bruciato".
Al mattino Maria insegna fino all'una, fino a quando il suono della campanella è accolto con più successo di un concerto di Michael Jackson: - Un'altra giornata è finita!- È quello che lei pensa uscendo dall'edificio scolastico guardando verso l'alto quasi a scrutare il cielo.Si avvia verso casa, percorrendo lentamente il breve tratto di strada, costruita a lastre di pietra, che separa la scuola da casa sua, la vecchia palazzina che aveva ereditato dalla nonna, antica quanto il paese. È un'abitazione a due piani con un tetto a spioventi a tegole rosse e con una caratteristica "ciappetta", in pratica una veranda che ha il pavimento a mattonelle in cotto, la ringhiera di ferro battuto nera, vasi di margherite multicolori e ortensie viola.
Saliti stancamente i tre gradini e messa la chiave nella toppa, Maria ritira la posta dalla cassetta delle lettere, volantini pubblicitari e la tassa della luce, prima di richiudersi alle spalle la pesante porta di legno.
Si concede un momento di pausa, dopo aver indossato una tuta di cotone nera e aver consumato un pasto veloce, guardando un telefilm e sfogliando una rivista prima di dedicarsi ai compiti e alle lezioni dei suoi "bambini". In questo modo è solita appellare i suoi allievi, sebbene, il più delle volte, non abbiano niente in comune con quelle dolci creature.
A metà pomeriggio, Maria riceve la visita di un gatto nero dal pelo folto, che entra dalla finestra dello studio appena accostata.Ogni giorno si reca a farle visita e le tiene compagnia per qualche ora.Il loro rapporto d'amicizia è semplice: il gatto le fa le fusa in cambio di croccantini e biscotti.Lo ha chiamato Cesare per l'affinità col personaggio storico: affascinante e opportunista.Maria lo osserva saltare giù con eleganza dal davanzale, andare verso l'angolino del cibo e poi da lei per ringraziarla, o acquattandosi sulle sue ginocchia o sulla scrivania, dove schiaccia un pisolino, approfittando di un raggio di sole che filtra dalla finestra.Sul far della sera Cesare esce e Maria chiude le persiane.
In quegli anni Maria ha assistito al trascorrere del tempo da quella finestra, come una spettatrice davanti alle immagini di una pellicola al cinema: s'immergeva nel lavoro per estraniarsi, per non pensare al momento in cui M...le aveva gridato"Noi due non abbiamo niente da dirci!".Guardando sulla strada vede i bambini che giocano nello stesso modo in cui giocava lei. Le loro voci rallegrano il rione che sembra rinascere con l'arrivo della bella stagione.Maria è colta dalla tristezza: ama molto i bambini e spesso aveva affermato che avrebbe voluto averne almeno quattro. Ecco perché chiama in questo modo i suoi allievi.
Decide allora di dedicarsi al suo hobby per non farsi prendere dall'afflizione: al restauro d'alcuni oggetti d'epoca che ha trovato per caso da un rigattiere. Maria pensa che ogni cosa antica abbia un fascino particolare che debba rimanere intatto e una sua storia da raccontare che spesso ha saputo leggere, restituendole almeno in parte l'antica bellezza.
La sua giornata insomma trascorre semplicemente, fra i "suoi bambini" a scuola, con i vari oggetti da restaurare e con Cesare.
Non è sempre stato così.Nel suo studio Maria ha appeso un poster che ritrae una magnifica spiaggia giamaicana. La scritta dice "WELCOME TO OCHO RIOS". Maria aveva fatto una crociera alle isole Cayman. Quello per lei era stato il momento più bello della sua vita.Pensava di poter essere importante per M..., di essere una donna realizzata, di poter avere una carriera sicura, presso l'università in cui aveva studiato e al contempo di potersi creare una famiglia. Adesso le sembra di aver sognato. Però non le è rimasto solo il poster a ricordarle M...Sulla scrivania Maria ha un carillon d'argento a forma di cuore, foderato al suo interno di velluto rosso, con un fiore di loto al centro e con uno specchio sul coperchio, dove è dipinta in blu e oro una farfalla.Lo aveva comprato a Cozumel, durante una delle tappe della crociera.
Un vecchio messicano, alzando il suo sombrero bianco si era congratulato con lei per la sua scelta, assicurandole che il dolce suono del carillon rendeva inseparabili coloro che si amavano. Si era tramandato che quel carillon fosse appartenuto ad una principessa spagnola, Consuelo. La nobildonna non avendo avuto notizie del suo Manuel, temeva che l'avesse dimenticata.Il carillon invece aveva sciolto il suo dubbio, vaticinandole il ritorno. Maria non aveva creduto a quella storia, pensava che il messicano l'avesse raccontata solo per fare un buon affare.
Rivedendo quell'immagine sul poster lei riviveva il suo passato e ascoltando la musica del carillon apriva il cassetto dei suoi sogni, sperando che domani...ma forse lei stessa aveva smesso di crederci.
La sera, le case vecchie, quanto quella di Maria, hanno i lumi appesi nella "ciappetta" accesi, perché l'estate è arrivata e il paese si trasforma per festeggiare la nuova stagione con falò sulla spiaggia o con giochi pirotecnici.Anche il lume della casa di Maria è acceso e lei, seduta su una sedia a dondolo e accarezzata da una leggera brezza di mare,pensa a come occupare il tempo una volta terminato l'impegno scolastico. Il rintocco delle campane della chiesa la fa sobbalzare e le ricorda che è scoccata la mezzanotte.
La musica del carillon accompagna i sogni di Maria. Non le è mai accaduto di sentire quella dolce melodia, nella quale riesce ad ascoltare chiaramente l'eco del suo cuore: - Le tue lagrime diventeranno splendidi cristalli che illumineranno il suo cammino... perché l'amore in cui tu hai smesso di credere ti sta' cercando...-.
Il mattino successivo si sente radiosa, come non era capitato in quegli ultimi anni. Un bel sorriso, che da troppo si era spento, modella le sue labbra rosse e indossa, contrariamente al solito, un abito di colore chiaro. Quello è l'ultimo giorno di scuola: Maria fa le raccomandazioni di rito ai suoi "bambini", ma ormai non l'ascoltano più perché i loro interessi sono altrove.
Animata sempre dallo stesso spirito, Maria apre tutte le finestre di casa per lasciare entrare la luce. Ad osservarla bene c'era qualcosa di stantio, di vecchio, era arrivato il momento di cambiare ! Lo studio poi è un campo di battaglia. Ripone tutti i libri ordinatamente negli scaffali, raccoglie i fogli sparsi sulla scrivania in una cartellina e penne ed evidenziatori in un cassetto. Il miagolio di Cesare la distrae solo per pochi attimi. Il gatto la osserva incuriosito acquattandosi sul tappeto davanti alla libreria. Maria continua nel suo lavoro canticchiando: sistema nell'ingresso due ceste dove getta abiti smessi, soprammobili inutili, il baldacchino del suo letto e le pesanti tende delle finestre e in ultimo il poster del suo studio.
Riordinando i cassetti della libreria ritrova alcune cartoline e lettere: - In fondo -pensa- sono solo parole scritte al vento. Il passato è passato!- Pensando così mette anche quelle nelle ceste. Il carillon inizia a suonare mentre Maria è intenta ad aggiustare Dolly, una bambola acquistata di recente, su una sedia nell'angolo dello studio. Credendo che Cesare, saltando, lo avesse scontrato si volta, ma con grande sorpresa si accorge che il gatto sonnecchiava sul pavimento. Maria impallidisce. Non credeva ai suoi occhi. Si avvicina per controllare se fosse stato chiuso male. Il carillon si apre e Maria vede mille schegge di luce sullo specchio che sembra frantumarsi: compare un volto che Maria riconosce e che sperava fosse uscito per sempre dalla sua vita. Poi per incanto tutto scompare. Maria si lascia cadere sulla sedia dietro alla scrivania, incredula: non riesce a capire se sia trattato di una visione o di realtà. Le torna allora in mente la storia del messicano e il sogno della notte precedente: - Chissà...forse...ci sarà un senso...-. Per evitare che l'incubo si ripeta Maria getta via anche il carillon. Si sente libera, ma non dal volto di M.... Maria guarda il grande orologio dell'ingresso: sono le nove e il tempo è volato via. Esce accostando la porta per gettare nel cassonetto dei rifiuti il contenuto delle ceste.
Nel cielo si può osservare una splendida luna piena, illuminata dalla luce delle stelle. Maria con cautela svuota la prima cesta nel cassonetto, mentre l'altra, troppo pesante, le scivola e fuoriescono alcune cose fra le quali il carillon che termina la sua corsa ai piedi di un uomo: - Serve aiuto? - Maria non riesce a capire di chi si tratti, perché chi ha parlato è nascosto dalla penombra, però quella voce ha come l'impressione di conoscerla.- No, grazie...- risponde. La figura esce dall'ombra e la luce del lampione lo illumina: ha occhi chiari, un sorriso accattivante e indossa un paio di jeans e una maglietta rossa. Maria ha un sussulto dal momento che ha visto un fantasma uscire da un cancello del tempo: - Non può essere...- M...le si avvicina - Non puoi gettarlo via - le dice restituendole il carillon - è stata la sua musica a riportarmi da te, il vecchio messicano aveva ragione: la sua musica unisce davvero chi si ama. Nei miei sogni spesso l'ho risentita, mi ha fatto capire dove ti trovavi -.M...è davanti a lei, continua ad osservarlo per convincersi che l'uomo che le sta di fronte sia proprio M...Mille emozioni si confondono nella sua mente. Maria ripensa a quel pomeriggio: - Oggi ti ho rivisto nello specchio... Forse è stata una premonizione, io non riesco a spiegarlo -. Gli occhi di Maria incontrano quelli di M...che le dicono di amarla ancora. Le loro labbra si uniscono in un bacio che cancella dai loro cuori ogni colpa e rancore. M...riconosce il poster e lo raccoglie: - Se non sbaglio è stato su questa spiaggia che ti ho confidato i miei sentimenti. Ricominciamo da questo...- Dice mostrando il poster. Maria trema per l'emozione e risponde che per lei è come risvegliarsi, ma il suo mondo ora era diverso dal suo. A quelle parole M...le risponde dolcemente: - Maria al mondo esistono cose bellissime e meravigliose, ma quello che riesci a stringere fra le braccia e a condividere con la donna che ami è ancora più bello, quello è il tuo mondo e lì respiri la vita. Perdonami. Ho capito solo ora... - Maria passa un dito sulle sue labbra: - È tutto passato!- Si avviano insieme verso casa. Le loro strade si sono incrociate di nuovo: - Maria vuoi sposarmi?- dice improvvisamente M...-Niente deve più dividerci- Maria sorride - Si...M...- Da una "ciappetta" qualcuno grida "Auguri e figli maschi!". M...ride e Maria diventa rossa per la timidezza per quel modo di dire che ha il sapore d'altri tempi: - Credo che questa frase sia proprio diretta a te, se io non ricordo male tu adori i bambini -dice M..., stringendo Maria come se fosse un fiore delicato - Ricordi bene...- risponde Maria con tenerezza. Avvicinando le sue labbra a quelle di M...sussurra: - Farò in modo che fra le mie braccia tu riesca a respirare la vita.- Un bacio appassionato sancisce quella promessa. Finalmente la felicità è arrivata anche per lei che aveva smesso di crederci. Maria pensa che la magia della vita sia proprio quella: le onde del destino hanno riportato sulla riva del suo cuore M..., colui che aveva lasciato tempo e amore nella sua vita.


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