Guardarsi, guardarsi intensamente per un paio di minuti e sentire dentro di sé gli irreprensibili brividi dell'amore.
Era molto graziosa, mora longilinea con un velo di tristezza negli occhi e questo mi spingeva a guardarla più intensamente anche se non capivo da dove provenisse tutta quell'amarezza.
Mentre la guardavo la mente prendeva traiettorie lontane, e già m'immaginavo in un casale in Toscana immerso nel verde nella pace bucolica. Poi un campo di girasoli, il duro lavoro della campagna rinfrancato dal suo amore e dai nostri figli. Sembrava il lieto fine di un Romanzo di De Carlo.
Quelle che erano state solamente pagine scritte, era mia ferma intenzione concretizzarle con lei che mi stava entrando nel cervello e in ogni poro del mio essere, evento totalizzante della mia vita.
Con quanta tenerezza, mi guardava questa naiade ninfa delle acque dolci com'erano dolci i suoi grandi occhi tristi.
Guardarsi, guardarsi intensamente per un paio di minuti e sentire dentro di sé gli irreprensibili brividi dell'amore. Quello era amore. Si sentiva, traspariva e io fremevo, volevo baciarla subito.
Mi guardava e io la guardavo, sorridevo e ammiccavo facevo tutto ciò che concerneva l'eterno linguaggio dell'amore.
Guardarsi, guardarsi intensamente per un paio di minuti e sentire dentro di sé gli irreprensibili brividi dell'amore. Proprio mentre stavo cavalcando con il mio destriero verso la mia amata con le campane suonate a festa mi sono scontrato con un uomo che stava andando nella mia stessa direzione ma, con un passeggino. Non ci potevo credere, e l'incredulità era tale e tanta che mi sono dovuto stranire dalla situazione. Quasi un rigetto. Allora ho capito da dove proveniva la sua tristezza: quindici anni con un figlio ed un compagno nella gabbia della solitudine cittadina. Lei con i pannolini da cambiare e una personalità ancora da affermare.
Guardarsi, guardarsi intensamente per un paio di minuti e sentire dentro di sé gli irreprensibili brividi dell'amore. Poi d'un tratto aveva interrotto il flusso d'emozioni per far confluire le sue attenzioni al pargolo che richiedeva insistentemente le calde e ovattate attenzioni materne.
Il lieto fine si era trasformato in un finale infausto e le pagine scritte rimanevano solamente un sogno, quel che rimaneva era uno sguardo distratto mentre si allontanava per la strada con il compagno che già pensava alla partita di calcetto anziché al figlio nella fumosa vuotaggine urbana.


Data invio: