Ram-X si svegliò, e uscì dal suo cubicolo, si sentiva riposato, aveva dormito molto bene, naturalmente senza sogni, naturalmente, perché da quando aveva preso il potere l'Imperatore, tutti i sudditi erano costretti a prendere l'A-Rem 200, un farmaco che impediva di sognare. I sogni a detta dell'Imperatore, erano deleteri e riempivano la testa di idee sovversive e pericolose. Ma questo a Ram-X non importava molto, lui voleva solo soddisfare il suo Imperatore e lavorare per lui.
Passò sotto il getto di liquido sterilizzante prese le capsule che servivano al suo nutrimento e dopo aver salutato Lian-Z, la sua compagna, scese nella sala del teletrasporto e inserì le coordinate del suo posto di lavoro, o almeno credeva di averlo fatto, in realtà invece di trovarsi nella miniera dove dirigeva una squadra di robot scavatori, si trovò in un posto completamente sconosciuto: c'era una luce accecante e una enorme distesa che presentava diverse gradazioni di colore,che andavano dal blu cupo al violetto, al turchese, questa distesa era in continuo movimento, ondeggiava continuamente, ma cos'era? Ram-X si avvicinò incuriosito, mise i piedi in quella distesa di cristallo, e scoprì che era formata da liquido. Rimase sorpreso, ma che posto era questo? Che magia era?
Si sedette pensieroso su una roccia, poi prese una decisione improvvisa, si spogliò e si gettò in quel liquido, senza timore, la meravigliosa sensazione di benessere lo gratificò e scoprì che riusciva a compiere dei gesti per mezzo dei quali si muoveva in quel liquido Era bellissimo!
Uscì e sentì su di sé una dolce calda carezza, alzò lo sguardo, ma cos'era quello immenso spazio azzurro lassù in alto? Al centro di esso vi era una luce accecante che emanava calore, si distese su quella strana polvere color oro e in quel dolce tepore si addormentò.
Si svegliò nell'oscurità della miniera, stupito si chiese cosa fosse successo, forse aveva avuto un mancamento, ma come spiegare quello che aveva vissuto? Non potette fermarsi molto a pensare, perché i robot aspettavano i suoi ordini e l'Imperatore esigeva che non si perdesse tempo.
Finito il suo turno tornò nel riquadro che gli era stato assegnato, Lian-Z non era ancora tornata, oscurò le pareti e finalmente potette rimanere solo con i suoi pensieri. Ripensò a quel mare di cristallo, mare, da dove veniva quella parola, dove l'aveva già sentita? In quel momento entrò la sua compagna, lo vide pensieroso e uno strano lampo passò nei suoi occhi; Ram-X non fece cenno di quello che gli era capitato, e quando si accomiatò per andare a dormire era ancora turbato. Lian-Z rese trasparenti le pareti per permettere alle guardie di controllare che venisse preso l'A-Rem 200 e prese la capsula insieme al suo compagno; poco dopo si addormentarono. Ram-X passò una notte molto agitata, finalmente venne l'ora di alzarsi, compì meccanicamente gli stessi gesti di sempre, finché non fu pronto per iniziare il suo turno di lavoro. Sperò segretamente di potersi trovare in quel luogo meraviglioso in cui era stato, ma con suo enorme stupore, non si ritrovò né nella miniera, né in quel luogo luminoso e caldo, invece fu teletrasportato in uno strano mondo, dove i suoi piedi sprofondavano in una soffice farina bianca molto fredda, tutto ciò che componeva quello strano paesaggio era coperto di bianco. Ram-X sentiva freddo, ma non era mai stato così in pace con sé stesso, come in quel momento, aveva completamente dimenticato l'Imperatore e il suo buio regno sotterraneo ; avrebbe voluto rimanere lì per sempre. Sapeva quale era la punizione per chi si ribellava all'Imperatore, ufficialmente doveva scontare una pena in una prigione, ma nella realtà nessuno era mai tornato, dopo aver terminato il periodo di detenzione; ma in quel momento era del tutto irrilevante. Il freddo era pungente, gli faceva lacrimare gli occhi, inciampò e cadde con il viso nella soffice coltre bianca, la toccò, la ritoccò, non si stancava mai di affondare le sue mani in quella sostanza.Si ritrovò disteso nella miniera intirizzito dal freddo. Si alzò ebbe un senso di angoscia nel ritrovarsi in quel luogo a lui così familiare, perché quel senso di oppressione? Lui era sempre vissuto lì, aveva sempre servito con gioia e dedizione l'Imperatore, era lo scopo della sua vita, e adesso cosa succedeva? Un suono lo riscosse, sul visore apparve una guardia-robot che chiedeva a nome dell'imperatore come procedesse il suo lavoro. Ram-X si affrettò a dare le informazioni richieste e a tornare ai suoi compiti, e quando alla fine del turno si ritrovò con Lian-Z era ancora sconvolto. Lei se ne accorse, sapeva benissimo cosa gli stava accadendo, ma fece finta di niente, preferendo che fosse lui a decidere se confidarsi o meno, e anche perché pensava che in fondo non fosse pronto ad affrontare la verità.

Jonathan Lukas era un grande sognatore. Si agitava moltissimo quando sognava di essere Ram-X, non gli piaceva quel ruolo, non gli piaceva stare rinchiuso sottoterra in una miniera, anche se da addormentato, gli dava un senso di claustrofobia; l'unico momento piacevole del sogno era quando si incontrava con Janet, ovvero con Lian-Z. Nel sogno aveva con lei un rapporto diverso che nella realtà, effettivamente erano sposati e molto innamorati, ma nel sogno i loro rapporti erano formali erano due coinquilini che non si parlavano quasi mai.
Jonathan era stanco di fare quel sogno e sapeva che anche Janet lo era, ma non potevano sfuggire, appena si addormentavano immediatamente comparivano Ram-X e Lian-Z e il loro assurdo Imperatore e le loro capsule contro i sogni. Si svegliavano sfiniti, più stanchi di quando erano andati a dormire e il loro lavoro di ricercatori universitari, ne risentiva pesantemente. Fra le altre cose avevano l'impressione di non essere gli unici a vivere quella esperienza, altri loro colleghi avevano al mattino la stessa aria stanca.
Spesso parlavano di questa loro strana avventura, ma visto che la vivevano entrambi,erano sicuri di non essere pazzi, e cercavano razionalmente di venire a capo della cosa,senza riuscirci però, ogni volta era come cozzare contro un muro. Proseguivano così la loro vita nella speranza, che succedesse qualcosa che facesse luce su quel mistero.
Lian-Z sapeva cosa significasse nuotare in un mare limpido, asciugarsi al sole caldo oppure rotolarsi nella neve soffice. Non sapeva il perché, ma evidentemente su di lei l'A-Rem 200 non aveva effetto. Di notte si schiudeva davanti ai suoi occhi, un mondo fatto di colori,di suoni, di luci, tanto diverso da quello sotterraneo in cui viveva e lavorava con Ram-X. Riusciva a sopportare la sua vita proprio in attesa di poter dormire e finalmente sognare. Odiava l'Imperatore, perché sicuramente l'aveva sottratta a tutte le cose meravigliose che viveva nei suoi sogni, perché lei ricordava di aver nuotato, di aver camminato sulla neve, di aver passeggiato in un bosco in autunno tra le foglie che cadevano: se chiudeva gli occhi poteva sentire ancora scricchiolare il tappeto di foglie secche sotto ai suoi piedi, sentiva il vento sul suo viso, no non era possibile non erano solo sogni, quelli erano ricordi di una vita vissuta chissà quando, e chissà dove. Non aveva parlato delle sue esperienze con Ram-X, perché sapeva che non era pronto, era troppo devoto all'Imperatore e troppo soddisfatto della propria vita. Aveva così cominciato a sostituirgli l'A-Rem 200 con delle capsule fabbricate da lei; era stato facile superare i controlli, era lei che si occupava del laboratorio adibito alla preparazione delle capsule. Sperava che piano piano con i sogni, anche in lui riaffiorassero i ricordi.
I sogni... Nei suoi sogni Lian-Z aveva veduto molte cose di cui ignorava l'esistenza, aveva veduto dei lunghi nastri neri, che la gente nel sogno chiamava strade, aveva visto uomini e donne in miniatura,che correvano, scherzavano, piangevano, strillavano, li chiamavano bambini, nel suo mondo non c'erano bambini, sarebbe stato bello, avrebbero portato una ventata di freschezza e di allegria. Lian-Z si abbandonava a queste fantasie la notte prima di addormentarsi, la notte, l'unico momento felice della sua giornata.

Non era la curiosità a spingere Leik-5 a progettare di entrare nel palazzo dell'Imperatore, era la necessità di guardarlo in viso. Quando Leik-5 si era trovato imprigionato su quel mondo e gli erano state somministrate le capsule di A-Rem 200, si era accorto che la sua mente si ribellava, all'inizio era come la mente di un bambino, pulita, vergine, non c'era nulla scritto in essa, pian piano erano affiorati i primi ricordi, la certezza di essere vissuto in un mondo diverso,di avere avuto un nome diverso, il suo unico sbaglio era stato di dirlo a tutti, di gridarlo, di cercare di convincere gli,altri, di dire che non esistevano solo quelle caverne, le luci artificiali, i robot, le capsule per la nutrizione, fortunatamente era riuscito a scappare, prima che le guardie lo arrestassero. Ben presto altri si erano uniti a lui, ma nonostante questo Leik-5 si trovava in uno stato di profonda infelicità, e, perché era un fuggiasco, e, perché più degli altri era consapevole di non appartenere a quel mondo, e poi, perché ricordava perfettamente che nell'altra vita aveva lasciato qualcuno, degli affetti e più andava avanti più sentiva la loro mancanza. Leik-5 era profondamente frustrato, ma quando sognava, vedeva un viso dolcissimo di donna che gli sorrideva e questo lo risollevava un po' dalla sua infelicità. Quando si svegliava era la rabbia a prevalere in lui, avrebbe ucciso l'Imperatore a mani nude, se solo lo avesse potuto avvicinare. La sua mente ragionava, non era plagiata dall'A-Rem 200, e Leik-5 non credeva assolutamente all'assurdità dell'Imperatore - Dio, che nessuno poteva guardare, dietro ci doveva essere dell'altro, questa era una offesa alla sua intelligenza, no, l'Imperatore si nascondeva, era essenziale per lui non essere visto. Leik-5 non sapeva quanto fosse andato vicino alla verità, le sue erano solo ipotesi, che per essere confermate necessitavano della visione dell'Imperatore.

Ram-X decise di uscire allo scoperto, oh non certo con l'Imperatore, solo con la sua compagna Lian-Z. Gli costò moltissimo intavolare il discorso, in quel mondo i rapporti interpersonali non erano considerati importanti, e quindi non venivano incoraggiati, anche parlare era considerato deprecabile, ma Ram-X facendo violenza a sè stesso cominciò con il dire alla sua compagna:
«Lian-Z, io non so da che parte cominciare, sono confuso, non ho più certezze, mi accadono cose molto strane.»
Lian-Z non lo lasciò finire, sapeva che era in difficoltà, ma già il fatto che aveva sentito il bisogno di parlare con lei era positivo, stava cambiando:
«Finalmente Ram-X! Mi chiedevo quando me ne avresti parlato»
Lui la guardò stupito:
«Tu sapevi?»
Lian-Z annuì:«Non solo sapevo, ma sono io la causa di tutto!»
Ram-X continuava a non capire, Lian-Z continuò:
«Di questo parleremo dopo, dimmi, cosa hai sognato?»
«Sognato?» Ram-X impallidì:» Sai che è proibito sognare, l'Imperatore...»
«Sì, sì lo so benissimo, ma ti assicuro che tu hai sognato, e che nessuno è venuto a saperlo, quindi puoi parlare tranquillamente.»
Ram-X cominciò a raccontare, inizialmente con molta fatica, e poi sempre più entusiasta quello che aveva visto e vissuto, Lian-Z sorrideva soddisfatta, aveva sortito l'effetto desiderato, Ram-X aveva cominciato a ricordare, adesso in due sarebbe stato tutto più facile.
Ram-X le chiedeva delle spiegazioni, ma lei non era ancora in grado di fornire risposte
«L'unica cosa che posso immaginare, visto che ho dei ricordi nitidi, è che probabilmente non appartengo a questo mondo e adesso so che non vi appartieni neanche tu; la chiave di tutto è l'Imperatore, Lui è al corrente di ciò che è successo, per questo tramite l'A-Rem 200 ci vuole impedire di sognare e di ricordare.»
Ram-X la interruppe:
«A proposito di A-Rem 200, com'è che su di noi non ha effetto?»
Lian-Z sorrise:
«Per quello che mi riguarda, non so,non ha mai avuto effetto su di me, ma mi sono guardata bene dal dirlo, per te invece è tanto tempo che provo, preparando le capsule togliendo ora un componente, ora un altro, e aspettando, aspettando di vedere nel tuo comportamento un segnale, finalmente quando ti ho visto assorto, cupo, come angosciato da questa vita, ho capito di essere riuscita nel mio intento.»
Ram-X disse:
«Non so che dire, sono felice di aver vissuto quelle esperienze, ma immagino che adesso le cose si complichino, come farò a rimanere in quella miniera sapendo quello che c'è fuori nel mio mondo.»
«Dovrai farlo, se vorrai rimanere vivo, vedrai che riusciremo a trovare un modo per andare via.»

Peter Duval si svegliò, si girò a guardare sua moglie Helen, che in quel momento aprì gli occhi:
«Ancora quel sogno?» chiese vedendolo assorto.
«Si» rispose lui«Sta diventando una ossessione, la cosa straordinaria è che sogno a puntate, ogni notte è un capitolo di un romanzo che non sembra mai avere fine.»
«Cosa ha fatto questa notte Leik-5?» chiese Helen
«È in un profondo stato di depressione, costretto a nascondersi, sa che deve riuscire a vedere l'Imperatore, perché è in questo la soluzione di tutto.»
«Dio mio Peter, non sarà per caso una specie di sdoppiamento della personalità?»
«Ecco la mia psicologa«disse Peter ridendo e saltandole addosso» Ebbene sì, ti confido il mio segreto, la notte mi trasformo in mister Hyde e vado in cerca di persone alle quali fare del male.»
Mentre la baciava gli ritornò in mente un particolare del sogno: Leik-5 sognava e quando sognava vedeva molte cose e tra queste il viso di una donna, di cui sentiva enormemente la mancanza, e quella donna era Helen; e se... se durante il sonno lui fosse stato trasportato fisicamente in un altro posto, in quel caso... In quel caso,.si poteva spiegare l'angoscia che provava nel non trovare vicino a sé quella donna Si riscosse, ma cosa andava pensando, Helen era sua moglie e lui l'amava molto, ecco perché era sempre presente nei suoi pensieri e nei suoi sogni.
Peter Duval così come il Leik-5 del suo sogno, non sapeva di essersi avvicinato così tanto al cuore del problema.

Jonathan e Janet Lukas, quella mattina avevano delle novità da raccontarsi, erano eccitati:
«Si sono parlati. Si sono spiegati tutto» gridò Janet e Jonathan le fece eco:
«Finalmente anche Ram-X è uscito dall'isolamento».
Mentre Janet preparava la colazione, lui le disse:
«Come spieghi che a Lian-Z le capsule non abbiano mai fatto effetto e invece con lui avevano funzionato?»
«Mah! non lo so» e poi aggiunse ridendo:» Forse essendo una donna è più intelligente.»
«Non mi sembra una buona risposta!» disse lui facendole una smorfia.
Andarono al lavoro, quella mattina erano particolarmente allegri, se ne accorse anche il loro collega e amico Peter Duval, che disse scherzando:
«Ehi ragazzi! Che avete fatto questa notte?»
Jonathan sogghignando disse:
«Abbiamo incontrato due vecchi amici, che hanno deciso di scuotersi e passare alla riscossa.»
Peter rimase a guardarli senza capire, mentre si allontanavano ridendo.
Il professor Stone, dopo aver guardato la scena sorrise bonariamente, quei ragazzi erano i suoi collaboratori più fidati, avevano un gran cervello, ma a volte si comportavano come bambini, con i loro scherzi goliardici; però quando lavoravano erano persone estremamente preparate, serie, efficienti, sì,era veramente soddisfatto di loro, concluse tra sé e sé con un gran sorriso.

Leik-5 si stava preparando, il suo obiettivo era raggiungere il palazzo dell'Imperatore, cercare di entrare, e vedere finalmente il suo viso. Era diventato il suo chiodo fisso, ormai non sapeva neanche lui il perché, sentiva che doveva farlo, fosse stata l'ultima cosa che avrebbe fatto.. Non era uno sprovveduto. Sapeva a cosa andava incontro, aveva osservato minuziosamente per giorni e giorni, forse per mesi, chissà, il tempo in quelle caverne buie non aveva più alcun valore, il via vai di guardie -robot, sapeva perfettamente che giro compivano, certo la sorveglianza era molto accurata, sarebbe stato difficile superare quello sbarramento; Leik-5 sorrise tra sé, l'esser vissuto così a lungo in quelle gallerie buie, aveva avuto i suoi vantaggi, aveva scoperto un cunicolo che arrivava molto vicino al palazzo dell'Imperatore, la cui uscita era ostruita da un masso, ecco perché dall'esterno nessuno si era mai accorto di nulla. Aveva lavorato per ingrandire l'apertura, in modo da far passare un uomo e l'aveva mascherata con altri massi, era stato un lavoro lungo e faticoso, che però alla fine l'aveva premiato, adesso aveva una via sicura per poter arrivare al palazzo. Era pronto, in quel momento entrarono nella grotta alcuni suoi compagni, tra questi Marc-141, il suo miglior amico in quel mondo, Leik-5 si era chiesto spesso perché, ognuno di loro fosse contrassegnato da un numero o da una lettera, mah un'altra stranezza dell'Imperatore.
Marc-141 lo pregò ancora una volta di non andare:
«Leik-5, convinciti che non potrai mai farcela, appena uscirai da quell'apertura avrai addosso le guardie »
«Amico mio, sai quanto sia importante per me poter vedere quel maledetto, sento che devo vederlo, solo così riuscirò a scoprire la verità, preferisco morire che continuare a vivere in questo modo.»
«Allora lascia andare me, mi farò dare da Paul-97 una di quelle microcamere di cui sono forniti i robot, così tu potrai vedere l'Imperatore, ti prego Leik-5 tu non puoi morire, sei il nostro capo, senza di te siamo persi, siamo condannati a rimanere in questo mondo»
Leik-5 stava per replicare, quando fu interrotto da delle voci, delle persone stavano entrando, e nel gruppo, c'era qualcuno il cui viso non gli era del tutto sconosciuto.
Una donna e un uomo si fecero avanti e la donna con fare deciso disse:
«Tu sei Leik-5? Io mi chiamo Lian-Z e questo è il mio compagno Ram-X, se ci vorrai noi ci uniremo al tuo gruppo, potremo esserti molto utili visto che non ci hanno ancora scoperti e non siamo fuggiaschi»
Leik-5 non sentì quasi quelle parole, quei visi lui li conosceva, ma dove, dove li aveva già visti?

Quella mattina al risveglio vi erano tre persone stupite, perplesse, Jonathan disse a Janet:
«Lo hai visto anche tu vero?»
Lei annuì:
«Leik-5 è Peter Duval»
«Dio mio, in che cosa ci siamo imbattuti?»

Peter Duval,d'altro canto, non sapeva cosa pensare, continuava a ripetere:
«Jonathan e Janet, c'erano anche loro!»
Helen, guardandolo preoccupata, chiese spiegazioni. Lui pensieroso rispose:
» Nel mio sogno, questa notte sono entrati anche Jonathan e Janet, si chiamano Ram-X e Lian-Z, e sono venuti ad offrirmi la loro collaborazione »
Helen non sapeva più cosa pensare, si stava preoccupando seriamente per la salute di Peter
Duval arrivò un po' tardi all'università, Janet e Jonathan erano lì, e in quel momento Peter capì che anche loro sapevano,e tirò un sospiro di sollievo:
«Oddio, ti ringrazio, non sono pazzo.»
Janet disse solo:
«Questa sera a casa nostra, a cena, parleremo di tutto.»
Quella giornata non sembrava mai aver fine, il lavoro sembrò loro insopportabilmente noioso, finalmente poterono tornare a casa, Peter andò a prendere Helen e si ritrovarono tutti e quattro a casa di Jonathan e Janet.Appena Peter entrò, Janet gli disse:
«Benvenuto, Leik-5, noi siamo Ram-X e Lian Z»
Lui sorrise
«Lo so, vi ho conosciuti questa notte».
Jonathan intervenne:
«Ti sei fatto un'idea di quello che ci sta succedendo?»
Peter scosse la testa:
«Non esattamente, è come.......non so spiegarlo, è come se stessimo vivendo una esistenza parallela, noi siamo coscienti dell'esistenza di Leik-5, Lian-Z e Ram-X, mentre loro non sembrano avere alcun ricordo di noi, anche se questa notte Leik-5 ha avuto la netta impressione di aver già visto Lian-Z e Ram-X».
Parlarono moltissimo, si confidarono tutto quello che non sapevano gli uni dell'altro,e si interrogarono ancora a lungo sul perché di quella curiosa vicenda. La notte scese e li trovò che stavano ancora progettando piani di fuga per i loro amici del mondo dei sogni.

L'Imperatore sedeva pensieroso nel suo palazzo, era cupo in viso,stava pensando a quei cani ribelli, e dire che all'inizio tutto era andato per il meglio, aveva avuto la fortuna di scoprire il passaggio tra il mondo reale e il mondo dei sogni,era riuscito ad imprigionare le energie liberate dai sogni degli uomini, a dare loro una massa facendole diventare entità fisiche, persone che lavoravano per lui in quel mondo buio, sotterraneo, le aveva tenute sotto controllo con l'A-Rem 200, impedendo così che riaffiorassero i ricordi della vita terrena, reale, tutto bene dunque fino a che anche l'A-Rem 200 aveva cominciato ad non avere effetto su alcuni soggetti, aveva cercato di capire il perché,senza riuscirci, poteva formulare solo ipotesi, magari erano portori di piccole mutazioni nel loro codice genetico, mutazioni, che interferivano con il farmaco che così non produceva l'effetto desiderato. Lui non sapeva chi fossero questi mutanti, non aveva modo di scoprirlo se non catturandoli, cosa molto, molto difficile, perché erano furbi, conoscevano i bui meandri di quel mondo ormai alla perfezione,e non era possibile snidarli. Per fortuna ogni tanto,qualcuno di loro si lasciava prendere dalla curiosità di vederlo in viso e si avvicinava troppo al palazzo, non riuscendo a superare lo sbarramento di guardie-robot subito veniva imprigionato. Sapeva che tutti i suoi sudditi avevano paura delle sue prigioni, a ragione, perché una volta scontata la pena, nessuno era mai tornato, era troppo pericoloso lasciare in circolazione individui che non era possibile sottomettere alla sua volontà, semplicemente sparivano, l'Imperatore aveva un buon metodo, riusciva a far impazzire la mente che aveva generato quel mutante, imprigionandola per sempre in una buia ed umida prigione. Triste e curiosa la condizione umana, degli organismi perfetti che vivevano, si riproducevano, si nutrivano, che passavano tutta la loro vita a mantenere ordinate e compatte le loro molecole per sfuggire al caos naturale, la morte, e che pure era così facile guidare nella suggestione,riuscendo a far credere loro di essere imprigionati per sempre, pur essendo il loro corpo completamente libero da vincoli, da mura, da porte, e da lucchetti.

Leik -5 aveva momentaneamente abbandonato il suo folle progetto, quei due nuovi compagni che si erano uniti al suo gruppo lo interessavano enormemente, non sapeva il perché, era come se fosse unito a loro da un legame, nella sua mente si affacciavano i loro volti, ma non provava una sensazione di diffidenza nei loro confronti, anzi sentiva dell'affetto per loro, forse li aveva conosciuti nell'altra sua vita, almeno fosse riuscito a ricordare!.
Fu strappato ai suoi pensieri da Marc-141 il quale era visibilmente emozionato:
«Leik -5, ho scoperto di cosa si occupa Lian-Z, dirige il laboratorio dove preparano le capsule di A-Rem 200, finalmente possiamo capovolgere la situazione.»
Leik - 5 lo guardò stupito:
«Che dici, lo sai che i controlli sono severissimi, tutti sono costretti a prendere le capsule»
«A prenderle sì, certamente, ma ho appena saputo che Lian-Z è riuscita a creare delle capsule praticamente identiche, alle quali manca però uno dei componenti essenziali per inibire il sogno. Non credo proprio che l'Imperatore si metta ad analizzare le capsule una per una»
A queste parole Leik - 5 cominciò a farsi attento:
«Come possiamo essere sicuri che funzionerà, che effettivamente la gente riprenderà a sognare e a ricordare?»
«Ricordi Ram-X?,Lui non era uno di noi, su di lui l'A-Rem 200 faceva effetto,e come !, mi ha raccontato Lian - Z, che era uno dei più convinti seguaci dell'Imperatore, è bastato somministrargli quelle capsule per qualche tempo e il miracolo si è operato, non è fantastico? Leik - 5 pensa, potremo finalmente andarcene da qui!»
Leik - 5 rimase pensieroso, sì c'era una buona possibilità di riuscire
«Ma, i robot, l'Imperatore,saranno sempre inattaccabili e se non potremo disfarci di loro non sapremmo che cosa fare di decine e decine di nostri seguaci. Lo sai meglio di me che il palazzo è inavvicinabile, l'Imperatore è ben protetto, anche se fossimo in molti riuscirebbe a sfuggirci. No, questa può essere una buona idea per convincere la gente che c'è dell'altro, che dovranno lottare, ma non è determinante. Sono sempre di più convinto,che la soluzione di tutto sia nell'Imperatore, bisogna riuscire a vederlo in volto. Per combattere contro qualcosa, occorre che questo qualcosa abbia una forma, perlomeno possa essere identificato.
Marc-141 chinò la testa, come sempre Leik - 5 aveva ragione, si doveva ricominciare tutto daccapo.

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