La biblioteca "Lupo della steppa" presenta:
Berlino di Daniela Piegai

 

Berlino sotto la pioggia: le vecchie case hanno tendine di pizzo, trasudano storie di neve e d'estate, stagioni che da mille anni colorano la città.
Helga e Gerta parlano di uomini, in Kurfurtstrasse, ai tavolini di marmo della Konditorei. Sugli specchi alle pareti si riflettono ufficiali in divisa, la giovane Germania in marcia verso un entusiasmante futuro: l'imbianchino austriaco ha dipinto di bandiere il cielo di Berlino; ha versato inchiostro sui reparti speciali dell'esercito; ha tuffato nella porpora le mostrine delle divise, nel giallo le maniche degli ebrei; ha illuminato con i riflettori i corti riccioli dorati di Helga, le trecce bionde di Gerta. E tutto il resto l'ha imbrattato di sangue.
Le vecchie insegne di ferro battuto cigolano nel vento, ritagliate in una eccitante aria di attesa.

Piovono bombe dal cielo di Berlino.
Helga e Gerta guardano le macerie, si nascondono nelle cantine come ebree. Le luce delle candele razionate fa tremare i corti riccioli di Helga, leggeri come piume di pulcino, le trecce di seta di Gerta.
Helga e Gerta, sottili come ragazzi affamati, riescono, se si sforzano, a parlare di uomini, mentre il quartiere medievale va in briciole ed esplode la cattedrale in lacrime di vetro purpureo.
La cattedrale è accecata: c'è passato Nessuno e ha conficcato schegge di granate nel rosone di Boemia.
Helga e Gerta affrettano il passo sotto i frammenti. Le tendine di pizzo sono bruciate, le finestre sono annerite dal fumo degli incendi: dacci oggi il nostro fuoco quotidiano, signore, che di pane non ce n'è più. La polvere si leva come nebbia da un lago, colorata dalle conflagrazioni, squarciata dalle sirene.

Berlino non ha più passato. Non c'è un albero, non c'è una casa con più di sessanta anni: in Heckerdamm 230 l'orbita calcinata del mozzicone di cattedrale resta immobile come se riuscisse a vedere. I grattacieli blu sorvegliano il presente, progettano il futuro nell'unica città al mondo alla quale gli abitanti siano sopravvissuti.
Il passato è esploso e va dimenticato.
Helga e Gerta, a Berlino, parlano del tempo.

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