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Noialtri dopo l'Illuminismo ci siamo persi di coraggio. È bastato un piccolo fallimento per farci voltare le spalle all'intelletto, e permettiamo a ogni esaltato zuccone di tacciare di vano razionalismo le aspirazioni di D'Alambert e di Diderot. Andiamo in visibilio per il sentimento e diamo addosso all'intelletto, dimenticando che il sentimento senza l'intelletto, fatte le debite eccezioni – - è grasso come un ricciolo di burro." R. Musil, L'uomo matematico |
Il saggio, scaricabile gratuitamente da Lulu.com [SITO OFFLINE] o acquistabile come copia cartacea, è dedicato al fenomeno delle religioni e a una piccola parte dei tanti perché filosofici, politici e etici connessi.
Il fenomeno religioso ha occupato gran parte della scena in questi ultimi anni, contrariamente a quel che ci si poteva aspettare nel secondo cinquantennio del Novecento.
Quel che l'autore ha voltuo fare, è osservare il fenomeno religione da un punto di vista razionale e dell'antropologia storica, alla luce dell'avanzamento progressivo della scienza, che ha ridotto e continuerà a ridurre l'area di competenza della religione. La risposta alle molte suggestioni teologiche sulla presenza della religione nella storia umana (del Cristo, di Maometto, del Buddha e così via) è che essa non è nient'altro che la risposta storicamente determinata a domande di senso, da parte di una specie denominata homo sapiens, la quale è soggetta, come tutte le altre specie, a un processo evolutivo che non è terminato.
Ma un esame della religione, non può prescindere dai suoi collegamenti con il potere, ossia con la dimensione politica e economica delle società umane. L'autore è convinto che nessuna storia della cultura e nessuno studio delle attività umane possa ormai prescindere da un punto di vista evolutivo, se non vuole essere la noiosa ripetizione di una mentalità tardo umanistica. Il rischio è che essa faccia più danni di quanti non ne siano stati fatti in precedenza dalla limitazione delle nostre conoscenze sul mondo e dall'invenzione di costrutti culturali destinati a surrogare la nostra ignoranza e a tranquillizzare le nostra angosce.